CENNI STORICI
I cenni storici si basano su ricerche genealogiche, ricerche d’archivio e bibliografiche
Note di Domenico Ventimiglia Napoli, 1872
Trae la sua antica origine da un nobile Cav. detto Rubei o Rumbi d’illustre principesca stirpe consanguineo della Dinastia Normanna e dei Careczoli Rubei discendenti da Giovanni Rosso, vice Re Legato di Federico II° (1232) e che dalla Baronia del Cilento assunse il nome de Cilenti (I) ascritto al seggio di Nido e Montagna di Napoli e così tutti i suoi discendenti Francesco, Nicola, Tommaso, Saverio, nobili della città di Napoli godendo gli onori del Sedile che si chiamarono sempre de Cilenti, come riporta il giureconsulto Carlo Franchi in una difesa del 1741, e come afferma Francesco de Petris Cons. 39.
Furono Signori di molti feudi, ottennero vasti privilegi e prerogative e dettero una serie di uomini illustri.
Divisi in diversi rami, da Napoli a Salerno, uno di essi si trasferì nelle Puglie, dove nel Valfortore acquistò molte terre, possedendo tutto il feudo di Foiano e molti altri limitrofi.
Questo ramo ancora fiorente, che occupò sempre principali cariche, ebbe preminenze, immunità, esenzioni, vasti poderi, diritti d’asili, trattamento di Eccellenza e di Don.
Furono benemeriti della celebre Abbazia di San Giovanni in Gualdo Mazzocca ed ebbero diritto di nomine in quella antica Cappella.
Come feudatari furono sempre detti baroni e Giovanni Angelo fu nel 1566 insignito del titolo di Conte Palatino.
Andreotto fu Regio familiare e consigliere di Ferdinando d’Aragona (1467).
Francesco Vescovo di Pompejopoli, Pietro Arcivescovo.
Celebri consulenti e dottori fisici furono Alessio, Simone, Luigi e Geremia.
Saverio dottore in utroque jure, Vice Presidente dell’Assemblea Romana, fu appellato Re della Capitanata per la sua grande potenza e dove la maggior parte delle persone ponevan in ginocchio al suo passaggio.
Ebbe in moglie la nobildonna Maria dei Girolami.
Fu caro a Re Ferdinando IV° e alla regina Maria Carolina, il di cui confessore S.E. Mons. Antonio Gurtler Vescovo di Thiene, tenne per Real delegazione al Sacro fondo battesimale il primogenito di detto Don Saverio don Pietro Cilento, che sposò nel castello di S. Bartolomeo la baronessa donna Chiara Martini del Barone don Liborio e di donna Angelica dei Baroni Petrucelli, da cui don Giovanni Angelo ammogliato con Donna Maria Giuseppina Ferrari della nobile famiglia del Seggio dei Ferrari di Napoli; don Luca, don Federico donna Maria maritata al senatore Raffaele Cassitto dei Conti D’Ortenburg, patrizio dei Ravelli; donna Giulia al nobile Angelo Girolami (Napoli) sup.co Astuti Monte di Dio della celebre famiglia che detti Cav. di Malta e a cui appartenne il Cardinale Raffaele Girolami S.E. Domenico vice presidente della suprema corte; Filippo Cappellano di corte di Vittorio Emanuele II, famiglia estinta nella casa Cilenti con il matrimonio di donna Emanuela Girolami con don Luca Cilenti.
La famiglia Cilenti ebbe anche dimora in Benevento in palazzo proprio, in parrocchia di S. Marco dei Sabariani ove visse nobilmente e s’imparentò ivi con i Carissimo patrizi beneventani che si trasferirono poi a Foiano in uno dei palazzi di casa Cilenti.
Un altro ramo detto Cilentano iscritto alla nobiltà di S. Severino e Bari e dimorante a Foggia e Napoli fu fregiato del titolo Marchionale nel 1797.
I Cilenti si allearono alla nobile famiglia Auferio Alamanno, Alderisio di Somma, Calenta, Caracciolo Carafa, Carissimo, patrizi beneventani, Cassitto d’Ortenburg patrizi di Ravello, Drago, De Liguori, Ferrard, Guerra, Girolami, Lamberti, Lembo, Martino di S. Giusto, Morelli, Petruccelli, Sagarigga, etc.